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Come leggere le mappe degli incendi: Guida per principianti

by dev@admin Giugno 25, 2025

Le mappe degli incendi sono strumenti fondamentali per scienziati, vigili del fuoco e cittadini, utili per monitorare e rispondere agli incendi boschivi.

Ma per molti, queste mappe possono risultare inizialmente complicate — ricche di simboli colorati, livelli di dati e sovrapposizioni.

 

In questa guida ti spieghiamo come interpretarle correttamente, cosa significano i simboli principali e come usarle per valutare il rischio incendi vicino a te o in altre parti del mondo.

 

COSA SONO LE MAPPE DEGLI INCENDI?

Le mappe degli incendi mostrano visivamente incendi attivi, aree già bruciate, indice di pericolosità e presenza di fumo.

Combinano dati satellitari, modelli meteorologici e rapporti da terra per offrire informazioni quasi in tempo reale.

 

Fonti più comuni:

 

NASA FIRMS (Fire Information for Resource Management System)

Global Forest Watch Fires

Copernicus Emergency Management Service (Europa)

Windy.com (con livelli “fuoco” e “fumo” visibili)

DA DOVE PROVENGONO I DATI

Le mappe globali degli incendi si basano su sensori satellitari come:

 

MODIS (sui satelliti Terra e Aqua della NASA)

VIIRS (sui satelliti Suomi NPP e NOAA-20)

Questi sensori rilevano anomalie termiche — cioè aree che emettono calore insolito, spesso dovuto a incendi attivi.

 

Forniscono:

 

Rilevazioni di incendi attivi

Potenza radiativa del fuoco (FRP)

Orario e data dell’avvistamento

 

COME INTERPRETARE I DETTAGLI

Quando clicchi o passi il cursore su un punto di incendio, potresti vedere:

 

Data e ora della rilevazione

FRP – Fire Radiative Power: più è alto, più l’incendio è intenso

Fonte del satellite (es. VIIRS, MODIS)

Livello di confidenza – alta, media o bassa affidabilità

Un FRP elevato con un livello di confidenza alto indica un incendio esteso e attivo.

 

SUGGERIMENTI PER USARE LE MAPPE DEGLI INCENDI IN MODO EFFICACE

Riduci lo zoom per avere una visione regionale o globale

Filtra per data per concentrarti su incendi recenti

Aggiungi sovrapposizioni come vegetazione, vento o densità di popolazione

Segui i livelli di aerosol/fumo per valutare il rischio sulla qualità dell’aria

Iscriviti agli avvisi se disponibili (es. NASA FIRMS)

STRUMENTI CONSIGLIATI

NASA FIRMS – rilevazioni globali in tempo reale

Global Forest Watch – Fires – dati su incendi e perdita di alberi

Copernicus EMS – mappe di emergenza per l’Europa

Windy.com – visualizzazione interattiva di fuoco, vento e fumo

Le mappe degli incendi possono sembrare complesse all’inizio, ma una volta capite diventano strumenti indispensabili per la consapevolezza climatica e la sicurezza.

 

Che tu sia uno studente, un ricercatore, un giornalista o un cittadino informato — saper leggere le mappe del fuoco è un passo concreto verso la resilienza.

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Ho sentito la montagna muoversi. Poi il silenzio

by dev@admin Giugno 25, 2025

Paola, 56 anni, racconta la frana che ha colpito il piccolo borgo di Senarica, in Abruzzo, nell’aprile 2024.

 

Intervistata: Paola Marini, 56 anni, pensionata ed ex artigiana

Luogo: Senarica (TE), Italia

Evento: Frana causata da piogge prolungate – 14 aprile 2024

 

D: PAOLA, PUOI RACCONTARCI COSA È SUCCESSO QUELLA NOTTE?

Paola:

Era il secondo giorno di pioggia ininterrotta. Qui in montagna siamo abituati alla pioggia, ma questa volta era diversa: insistente, pesante, senza pause. Verso mezzanotte ho sentito un suono strano. Non era tuono. Era come se qualcosa di enorme si stesse muovendo. Ho guardato fuori e ho visto il pendio sopra il paese… c’erano alberi che tremavano. Poi buio. Poi silenzio.

 

D: AVEVATE RICEVUTO QUALCHE ALLERTA?

Paola:

Ci avevano detto che c’era rischio idrogeologico, ma qui lo dicono spesso. Nessuno pensava che sarebbe successo davvero. Nella mente pensi: “Una frana? Sì, ma non qui.” Mio marito mi ha detto di mettere le scarpe vicino al letto, “per sicurezza”. Quella frase mi ha salvato la vita.

 

D: COME SIETE RIUSCITI A METTERVI IN SALVO?

Paola:

La nostra casa è rimasta in piedi per miracolo. Due case accanto alla nostra sono crollate sotto la terra. Il nostro cane ha iniziato ad abbaiare disperato. Ci siamo vestiti in un lampo e siamo usciti. Il rumore era assordante: non della frana, ma delle sirene e delle persone che urlavano nomi. Abbiamo trovato rifugio nella scuola comunale, con altre 40 persone. Era il caos, ma eravamo vivi.

 

D: COSA È SUCCESSO NEI GIORNI SUCCESSIVI?

Paola:

Non siamo potuti tornare a casa per due settimane. Quando l’abbiamo fatto, c’era fango ovunque. La strada principale era inghiottita. Le linee telefoniche erano fuori uso. Nessuno parlava. Ci guardavamo negli occhi e bastava quello. Abbiamo perso amici. Non la vita, ma le case, le radici, la sicurezza. E quando hai più di cinquant’anni, non è facile ricominciare.

 

D: COSA DIRESTI A CHI PENSA CHE QUESTO NON CAPITERÀ MAI A LUI?

Paola:

Che si sbaglia. Non importa dove vivi. Non importa se “non è mai successo prima”. Il clima non guarda la storia di un paese. Guarda il terreno, l’acqua, la gravità. Il cambiamento climatico non è solo “una cosa da città” o “da TV”. È reale. E la montagna, quando si muove, non ti avvisa due volte.

 

NOTA DELLA REDAZIONE – Ciao Climat

Il 14 aprile 2024, una frana ha colpito il piccolo borgo montano di Senarica, nel comune di Crognaleto, in provincia di Teramo. Causata da due giorni di piogge torrenziali e da un terreno già fragile per via dell’erosione, ha distrutto cinque abitazioni e provocato l’evacuazione di 110 persone. Nessuna vittima, ma danni ingenti a strade, condutture e servizi. L’evento, poco coperto dai media nazionali, è stato uno dei tanti segnali di come anche aree storicamente stabili siano oggi vulnerabili a eventi climatici estremi.

 

Testimonianza raccolta e pubblicata da Ciao Climat.

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Incendi in Europa: una minaccia crescente?

by dev@admin Giugno 25, 2025

Negli ultimi anni, l’Europa ha assistito a un preoccupante aumento degli incendi boschivi. Un tempo considerati un fenomeno quasi esclusivamente mediterraneo, oggi gli incendi si verificano più a nord, più spesso e con maggiore intensità. Dai roghi in Grecia e Turchia nel 2021 fino alle stagioni record del 2022 e 2023 in Francia, Spagna e Germania, i dati mostrano che l’Europa sta affrontando una nuova realtà incendiaria.

Ma si tratta solo di un’anomalia temporanea o di una vera minaccia climatica a lungo termine?

 

IMPENNATA DELLE SUPERFICI BRUCIATE

Secondo il Global Wildfire Information System (GWIS) e il sistema CAMS Fire Monitoring dell’ECMWF, la superficie media annua bruciata in Europa è più che raddoppiata rispetto al decennio precedente.

 

Nel 2022, sono andati in fumo oltre 785.000 ettari — 2,5 volte la media UE

Il 2023 ha registrato cifre simili, con grandi incendi in Spagna, Portogallo, Romania e perfino in alcune regioni della Scandinavia

“L’Europa sta diventando più infiammabile, e non solo nel sud.”

— EFFIS (European Forest Fire Information System)

 

COSA STA ALIMENTANDO QUESTO AUMENTO?

L’aumento degli incendi è dovuto a più fattori interconnessi:

 

Temperature in aumento: l’Europa si riscalda più velocemente della media globale → stagioni degli incendi più lunghe e precoci

Siccità prolungate: particolarmente nel sud e centro Europa, il suolo è sempre più secco

Cambiamenti nell’uso del suolo: campi abbandonati e piantagioni monocolturali favoriscono la propagazione del fuoco

Variabilità climatica: ondate di calore + vento + bassa umidità = incendi più vasti e incontrollabili

LA MINACCIA SI SPOSTA A NORD

Uno degli sviluppi più evidenti è lo spostamento verso nord del rischio incendi:

 

Germania, Polonia e Repubblica Ceca hanno registrato i più grandi incendi della loro storia dal 2020

Svezia e Finlandia hanno visto incendi preoccupanti nelle loro foreste boreali, vulnerabili durante le estati secche

Queste regioni spesso non dispongono di infrastrutture antincendio adeguate, rendendole particolarmente esposte.

 

IL RUOLO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO

I modelli climatici di ECMWF e Copernicus Climate Change Service (C3S) prevedono un aumento del 50–100% dei giorni ad alto rischio di incendio entro il 2030–2040, secondo gli scenari di riscaldamento attuali.

 

Le simulazioni mostrano che anche un aumento moderato di +1,5–2°C causerà:

 

stagioni degli incendi più lunghe

maggiori probabilità di inneschi

più casi di megaincendi incontrollabili

EFFETTI CHE VANNO OLTRE LE FIAMME

Gli incendi non danneggiano solo le foreste:

 

Qualità dell’aria: nel 2023 CAMS ha registrato forti aumenti di PM2.5 in Francia e Spagna

Salute pubblica: l’esposizione al fumo è collegata a problemi cardiovascolari e respiratori

Biodiversità: gli incendi minacciano gli habitat protetti Natura 2000, casa di molte specie rare

Economia: agricoltura, turismo e silvicoltura subiscono forti perdite

COME STA REAGENDO L’EUROPA

In risposta, l’UE ha potenziato la propria preparazione agli incendi boschivi:

 

Il Meccanismo di Protezione Civile Europeo include ora squadre aeree congiunte e unità di risposta rapida

Paesi come Portogallo e Grecia investono in bruci controllati, paesaggi “resistenti al fuoco” e sistemi di allerta precoce

Il monitoraggio satellitare (tramite Copernicus EMS e NASA FIRMS) permette un rilevamento e una tracciabilità più efficaci

UNA MINACCIA IN CRESCITA CHE RICHIEDE AZIONE

Gli incendi in Europa non sono più eventi rari o locali — sono una minaccia su scala continentale.

I modelli climatici e le tendenze osservate confermano che il pericolo è reale e in aumento.

 

Che si tratti dei Pirati, delle Alpi o della Foresta Nera, la resilienza agli incendi non è più opzionale — è essenziale.

Prevenzione, adattamento e consapevolezza pubblica saranno gli strumenti chiave per proteggere le foreste, le persone e l’aria dell’Europa.

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