Negli ultimi anni, l’Europa ha assistito a un preoccupante aumento degli incendi boschivi. Un tempo considerati un fenomeno quasi esclusivamente mediterraneo, oggi gli incendi si verificano più a nord, più spesso e con maggiore intensità. Dai roghi in Grecia e Turchia nel 2021 fino alle stagioni record del 2022 e 2023 in Francia, Spagna e Germania, i dati mostrano che l’Europa sta affrontando una nuova realtà incendiaria.
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Ma si tratta solo di un’anomalia temporanea o di una vera minaccia climatica a lungo termine?
IMPENNATA DELLE SUPERFICI BRUCIATE
Secondo il Global Wildfire Information System (GWIS) e il sistema CAMS Fire Monitoring dell’ECMWF, la superficie media annua bruciata in Europa è più che raddoppiata rispetto al decennio precedente.
Nel 2022, sono andati in fumo oltre 785.000 ettari — 2,5 volte la media UE
Il 2023 ha registrato cifre simili, con grandi incendi in Spagna, Portogallo, Romania e perfino in alcune regioni della Scandinavia
“L’Europa sta diventando più infiammabile, e non solo nel sud.”
— EFFIS (European Forest Fire Information System)
COSA STA ALIMENTANDO QUESTO AUMENTO?
L’aumento degli incendi è dovuto a più fattori interconnessi:
Temperature in aumento: l’Europa si riscalda più velocemente della media globale → stagioni degli incendi più lunghe e precoci
Siccità prolungate: particolarmente nel sud e centro Europa, il suolo è sempre più secco
Cambiamenti nell’uso del suolo: campi abbandonati e piantagioni monocolturali favoriscono la propagazione del fuoco
Variabilità climatica: ondate di calore + vento + bassa umidità = incendi più vasti e incontrollabili
LA MINACCIA SI SPOSTA A NORD
Uno degli sviluppi più evidenti è lo spostamento verso nord del rischio incendi:
Germania, Polonia e Repubblica Ceca hanno registrato i più grandi incendi della loro storia dal 2020
Svezia e Finlandia hanno visto incendi preoccupanti nelle loro foreste boreali, vulnerabili durante le estati secche
Queste regioni spesso non dispongono di infrastrutture antincendio adeguate, rendendole particolarmente esposte.
IL RUOLO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO
I modelli climatici di ECMWF e Copernicus Climate Change Service (C3S) prevedono un aumento del 50–100% dei giorni ad alto rischio di incendio entro il 2030–2040, secondo gli scenari di riscaldamento attuali.
Le simulazioni mostrano che anche un aumento moderato di +1,5–2°C causerà:
stagioni degli incendi più lunghe
maggiori probabilità di inneschi
più casi di megaincendi incontrollabili
EFFETTI CHE VANNO OLTRE LE FIAMME
Gli incendi non danneggiano solo le foreste:
Qualità dell’aria: nel 2023 CAMS ha registrato forti aumenti di PM2.5 in Francia e Spagna
Salute pubblica: l’esposizione al fumo è collegata a problemi cardiovascolari e respiratori
Biodiversità: gli incendi minacciano gli habitat protetti Natura 2000, casa di molte specie rare
Economia: agricoltura, turismo e silvicoltura subiscono forti perdite
COME STA REAGENDO L’EUROPA
In risposta, l’UE ha potenziato la propria preparazione agli incendi boschivi:
Il Meccanismo di Protezione Civile Europeo include ora squadre aeree congiunte e unità di risposta rapida
Paesi come Portogallo e Grecia investono in bruci controllati, paesaggi “resistenti al fuoco” e sistemi di allerta precoce
Il monitoraggio satellitare (tramite Copernicus EMS e NASA FIRMS) permette un rilevamento e una tracciabilità più efficaci
UNA MINACCIA IN CRESCITA CHE RICHIEDE AZIONE
Gli incendi in Europa non sono più eventi rari o locali — sono una minaccia su scala continentale.
I modelli climatici e le tendenze osservate confermano che il pericolo è reale e in aumento.
Che si tratti dei Pirati, delle Alpi o della Foresta Nera, la resilienza agli incendi non è più opzionale — è essenziale.
Prevenzione, adattamento e consapevolezza pubblica saranno gli strumenti chiave per proteggere le foreste, le persone e l’aria dell’Europa.